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"OPERATION TATAR": IL FILM CHE RACCONTA UNA MONGOLIA DIVERSA

operation tatardi Duccio Pugliese

14 maggio 2011 Il Far East Film è un Festival che nasce 13 anni fa mostrando principalmente pellicole di Hong Kong, Cina, Giappone, film d’azione e qualche pellicola autoriale. Bisognerà attendere quella che verrà ricordata come l’edizione “con le corna”, la 13a, per vedere sul suo schermo la prima pellicola proveniente dalla Mongolia: “Operation Tatar”. La direttrice del Festival Sabrina Baraccetti introduce il regista mongolo Baatar Bat-Ulzii con una certa emozione: “Per la prima volta un film da un paese tanto lontano quanto sconosciuto, ascolteremo una lingua mai sentita prima qui a Udine”. Un applauso caloroso dal pubblico accoglie il corpulento regista dell’Ovorkhangai, riconoscibilissimo tra i minuti ospiti cantonesi e sudcoreani. Baatar pare stupito per la gremitissima sala. Un giovane padovano, con grande sorpresa per gli astanti, gli fa da interprete dal mongolo all’italiano, ma c’è il trucco, “anche se non si vede”: uno dei genitori viene dal Paese delle steppe, si scoprirà poi. Il pubblico che assiste alla proiezione è stupito a sua volta per questa pellicola che non mostra affatto la Mongolia oleografica che ci si aspetta, tutta praterie, cavalli e gher, bensì una Ulaan Bataar dinamica, caotica, “moderna”, a tratti violenta, in questo divertente gangster movie.

l'articolo completo su http://www.mongolia.it/cinema_contenuto.htm

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